I trattamenti di medicina estetica per ridisegnare, tonificare e scolpire i glutei senza chirurgia.
È tempo di scoprirsi per trascorrere vacanze e ore di relax in piscina o al mare. L’aumento delle temperature e la presenza del sole accendono la voglia di stare all’aperto e rinfrescarsi in spiaggia.
Tuttavia, l’insicurezza nel mostrare corpo e pelle potrebbe far vivere questo momento in modo negativo.
Se la tua preoccupazione principale è il riuscire a liberarti della temuta cellulite o di altri inestetismi e problematiche cutanee, si può ricorrere a diverse soluzioni.
Cosa sono le “Coulotte de cheval”?
La forma “a pera” può essere conseguenza di un inestetismo molto comune: “Coulotte de cheval” è il termine tecnico.
Di cosa si tratta? Le “Culotte de cheval” si trovano nella regione trocanterica, ovvero tra la coscia e il gluteo, sul fianco della gamba.
Sono degli accumuli di grasso, spesso accompagnati da cellulite e pelle a buccia d’arancia.
Questi accumuli adiposi localizzati tendono a deformare la figura, allargandola e rendendola sproporzionata; diventano responsabili della cosiddetta forma “a pera”.
Le “Culotte de cheval” possono essere trattate in medicina estetica o con chirurgia plastica.
Da medico estetico e artista della forma, riconosco quanto sia comune questo inestetismo tra le donne e so anche che è possibile ridisegnare la silhouette ottenendo la forma desiderata.
Rimodellare i glutei con il filler
Anche chi è molto attenta a controllare la propria alimentazione e a fare sport, può non riuscire a correggere gli inestetismi, come, ad esempio, le “Coulotte de cheval”.
Dipende, ovviamente, dalla specificità del caso, ma per chi vuole rimodellare il gluteo senza ricorrere alla chirurgia, ci sono principalmente 2 valide opzioni di medicina estetica, basati sul filler:
- acido ialuronico
- acido polilattico.
Entrambi sono riempitivi biocompatibili che riescono a migliorare l’aspetto dei glutei, senza cambiarne la forma naturale.
Possono essere usati, ad esempio, per aumentare la rotondità del gluteo i filler “riempie i buchi” creati per la PEFS (cellulite), mentre l’acido polilattico, stimolando la sintesi di collagene, regala una forma più armoniosa e piena.
Ma quale filler prediligere? Il risultato è ottimo in entrambi i casi, ma ciò che distingue i due filler è la differente azione, la durata, il numero di sedute e la particolarità della zona trattata.
L’effetto dell’acido ialuronico è visibile subito dopo la seduta e ha una durata di qualche mese; i risultati dell’acido polilattico, invece, compaiono gradualmente nei mesi successivi al trattamento, e rappresenta soprattutto una stimolazione di collagene locale.
Cosa fare dopo un trattamento filler ai glutei?
Nelle 24-48 ore successive al trattamento potrebbero comparire gonfiore, arrossamento o qualche livido.
È una risposta normale al trattamento del gluteo e puoi risolverla più velocemente:
- massaggiando energicamente la zona trattata
- indossando calze elastiche per qualche giorno, anche solo per qualche ora
- utilizzando una crema drenante.
Il massaggio aiuta la giusta distribuzione del prodotto iniettato, mentre le calze elastiche contengono eventuale lieve gonfiore o lividi.
Infine, la crema drenante, che costringe a effettuare il massaggio, contribuisce sia a eliminare eventuale gonfiore che all’assestamento del prodotto.
Cellulite: che cos’è e cosa la causa?
Con l’arrivo della bella stagione si parla spesso di cellulite. Tuttavia, non sempre se ne approfondisce la definizione e la natura.
Iniziamo dalla sua definizione: per cellulite si intende un insieme di alterazioni a livello connettivale, vascolare ed adiposo.
La genesi della cellulite è multifattoriale e può originarsi da diversi fattori, anche combinati tra loro, come:
- le alterazioni del microcircolo
- l’azione degli estrogeni sul tessuto adiposo
- lo stress ossidativo
- la componente genetica
- stile di vita (ad esempio, l’uso dei tacchi alti…)
Come possiamo agire per contrastarla? In ambito non chirurgico, esistono diverse possibili trattamenti per i glutei: alcune prevedono dei macchinari, mentre altre la somministrazione localizzata di sostanze che vanno ad agire sui meccanismi responsabili della cellulite.
Tre di questi sono: mesoterapia, carbossiterapia e subcision guidata. Vediamole nello specifico.
Cos’è la mesoterapia?
La mesoterapia prevede la somministrazione intradermica di farmaci, anche omeopatici o fitoterapici, che in sinergia fra loro hanno un’azione drenante.
Attraverso la mesoterapia, le sostanze raggiungono i distretti interessati in tempi più veloci e a dosi inferiori rispetto a farmaci assunti per via orale.
Si possono utilizzare farmaci ad azione drenante e anti edemigena, vasoprotettrice ed eventualmente lipolitica.
In cosa consiste la carbossiterapia?
La carbossiterapia esplica la sua azione interferendo con i fattori che regolano il flusso ematico locale e assumendo una funzione “riabilitativa” del microcircolo.
Questa azione torna vantaggiosa considerando soprattutto la componente vascolare della cellulite.
L’aumento del flusso sanguigno locale favorisce anche la lipolisi, in quanto con maggiore apporto di ossigeno vengono favoriti i processi ossidativi degli acidi grassi.
Nella pratica, la CO2 iniettata agisce rompendo i depositi adiposi ed eliminando anche i ristagni linfatici come risultato dell'eliminazione di tossine.
La carbossiterapia è un trattamento efficace in tutti i tipi di cellulite e viene prescritta anche dopo la liposuzione per uniformare e ossigenare di nuovo i tessuti operati.
Come funziona la subcision guidata?
Quando la cellulite non è più negli stati iniziali, purtroppo la correzione degli stili di vita non è più sufficiente.
I setti fibrosi ritraggono la cute e la fanno aderire agli strati profondi. In questo stadio fibro-sclerotico della cellulite, ai nostri occhi la cute appare “a buchi”.
Per ridisegnare il gluteo, in questi casi, può essere scelta una subcision guidata.
È un trattamento ambulatoriale poco invasivo che prevede lo “scollamento” dei tralci fibrotici tipici della cellulite di vecchia data.
Dopo la subcision, inoltre, è possibile iniettare dell’acido ialuronico per impedire ai tralci di riformarsi.
Questo trattamento dura 60-90 minuti, a seconda del numero di zone da trattare, e, una volta terminato, si può ritornare immediatamente al lavoro o alle proprie attività.
Dopo qualche settimana si può vedere il risultato che poi persisterà per diversi mesi.