Kyminasi diet, trovare il benessere con il cibo

I vantaggi e le fasi della Kyminasi diet, per riprogrammare il metabolismo e ritrovare il benessere fisico.

Non è solo ipocalorica, non è una dieta iperproteica, non è una restrittiva. La Kyminasi è un programma medico, un vero e proprio percorso che mira a riprogrammare il metabolismo  per la perdita di peso. 

Il programma è strutturato in fasi e può durare da 2 mesi a oltre 7, a seconda del peso da perdere. 

Un grande contributo al raggiungimento dei risultati è la logica di reintroduzione degli alimenti. Una novità rispetto a qualsiasi altro programma per il dimagrimento. Scopriamo di più su questa dieta e su come aiuta a migliorare il benessere.

Perché la Kyminasi è così efficace?

Il punto di partenza è un'alimentazione equilibrata che include carne, pesce, verdura, frutta e carboidrati non provenienti da cereali. L'attenzione è posta sulla qualità degli alimenti e sulla loro corretta combinazione, piuttosto che sulla semplice riduzione calorica. 

La Kyminasi si avvale di un regime alimentare specifico in cui gli alimenti ingeriti, oltre a essere ben tollerati, riescono ad essere utilizzati dall’organismo per produrre energia.

L’efficacia della Kyminasi risiede proprio in questo: la possibilità di riprogrammare il metabolismo e abilitare l'organismo a utilizzare i propri grassi in eccesso.

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Il legame tra Kyminasi e insulino-resistenza

Questa vitamina liposolubile è presente nelle uova, nella carne, nel tofu, in molti vegetali e frutta. È un antiossidante che lavora aiutando il fegato e il resto dell’organismo a pulirsi dai radicali liberi e dalle tossine.

Durante l’estate protegge la pelle dagli effetti dannosi del sole e se ne raccomanda una dose massima di 1 grammo al giorno.

5 vantaggi della Kyminasi diet

L’importante effetto sull’organismo che abbiamo appena descritto, è solo una parte di quello che il protocollo Kyminasi può fare per il peso e il benessere fisico

La Kyminasi, infatti, migliora:

  1. ritmo sonno-veglia
  2. metabolismo dei grassi
  3. sincronismo ormonale
  4. tono dell’umore.

Da non dimenticare un quinto vantaggio importantissimo: riduce e risolve le intolleranze alimentari, dando un notevole contributo al miglioramento della vita quotidiana.

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Le fasi e il funzionamento della Kyminasi diet

La Kyminasi prevede una sequenza di fasi della durata di un mese ciascuna in cui il paziente deve attenersi scrupolosamente a un piano alimentare specifico definito per quella fase.

Durante il programma l’organismo viene stimolato ad autoregolarsi e ripristinare la condizione fisiologica originale in base alla propria età biologica.

Nella pratica è possibile suddividere il percorso in 3 passaggi:

  • la prima fase della dieta, in cui l’organismo mette in atto una detossificazione
  • la seconda fase in cui si assiste a un miglioramento metabolico 
  • un’ultima fase dedicata alla stabilizzazione dei risultati.

La fase iniziale

Il piano alimentare delle singole fasi ha la funzione principale di non ingerire alimenti che possano ostacolare i processi di disintossicazione e riprogrammazione.

A livello qualitativo, la Kyminasi diet può contenere già la frutta, anche se in alcuni programmi è inizialmente in quantità limitata e viene aumentata in un secondo momento.  

In ogni caso, non vi è produzione di corpi chetonici, dunque non vi è pericolo di sovraccarico renale.

Ciò a cui bisogna davvero porre attenzione è l’assunzione di cibi non consentiti che, anche in minime quantità o saltuarie, riducono fortemente l’efficacia della dieta.

Kyminasi e alimenti proibiti: cosa sapere

Dobbiamo partire dal presupposto che la Kyminasi sia una dieta “qualitativa” e non quantitativa (tranne nei casi in cui i primi è prevista la pesata degli alimenti nei primi 20 giorni). 

Questo approccio comporta che il paziente abbia a disposizione solo un ristretto numero di alimenti tra i quali scegliere. 

Qualora ci fosse l'assunzione di alimenti non consentiti non sarebbe possibile raggiungere la percentuale prevista di perdita ponderale e quindi non ci sarebbe l’avanzamento alla fase successiva. Ciò è vero anche per l’uso di piccolissime quantità di cibo non indicato dal protocollo.

In caso l’assunzione scorretta fosse ripetuta piú volte, può rendersi necessaria addirittura una ripetizione dell’intera fase, ma solo per un massimo di 3 volte per ciascuna fase, dopodiché è necessario sospendere il programma.

Gli alimenti banditi vengono reintrodotti dal secondo mese, fino a un reinserimento completo dei cibi poco tollerati nei mesi successivi. 

La fase di stabilizzazione

Arrivati al peso forma, che di solito corrisponde con la fase finale del programma, non si perderà piú peso e l’obiettivo diventa quello di verificare il buon esito del percorso.

È il momento di inserire anche pasti liberi, sempre facendo attenzione che l’organismo eviti di riprendere peso. 

Cosa bisogna fare, quindi, nella fase di mantenimento della dieta per non perdere gli obiettivi raggiunti? È molto semplice: si può mangiare di tutto, ma rispettando alcune regole importanti. Se si trascurano queste regole, infatti, prima o poi, si rischia di ingrassare nuovamente. 

Al contrario di ciò che suggerisco per le altre fasi, durante la stabilizzazione, consiglio di pesarsi spesso per rilevare le minime variazioni e, in caso di necessità, ritornare sui propri passi prima che l’aumento di peso diventi cospicuo. Un diario alimentare può rivelarsi piuttosto utile a questo scopo.

Come per tutte le diete, anche con la Kyminasi, i risultati ottenuti non sono irreversibili, di conseguenza il non attenersi alle indicazioni della fase finale e delle stabilizzazioni possono far riprendere peso.

Mirando a una perdita di peso significativa senza forzare l'organismo, la Kyminasi si dimostra un percorso prezioso per controllare il senso di fame, il peso e promuovere una migliore educazione alimentare.

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