Integrazione di potassio e magnesio: consigli per l’uso

Cosa sono, a cosa servono e come integrare potassio e magnesio per mantenere il corretto funzionamento delle attività corporee.

Potassio e magnesio sono minerali essenziali per numerose attività corporee: dal funzionamento neuromuscolare alla produzione di energia, fino alla regolazione della pressione. 

Non possono quindi mancare nel nostro organismo. Scopriamo di più su di loro, sui casi in cui potrebbero esserci carenze e su come integrarli in modo corretto per prenderci cura di salute e benessere.

Qual è il ruolo del potassio e del magnesio?

Si tratta di due elettroliti che agiscono insieme: il magnesio è deputato al trasporto e all’utilizzo efficace del potassio e il potassio è deputato alla contrazione muscolare, quindi alla prevenzione di crampi e stanchezza, e al mantenimento della salute cardiaca.

La loro azione svolge un ruolo chiave per:

  • la funzionalità muscolare e nervosa (il potassio favorisce l’attività muscolare e la neurotrasmissione del segnale, mentre il magnesio interviene nel rilassamento del muscolo)
  • la produzione di energia (il magnesio è uno dei principali protagonisti nelle reazioni biochimiche di produzione di energia)
  • il benessere cardiaco (il potassio interviene nella regolazione del ritmo cardiaco e il magnesio è essenziale per il trasporto del potassio all’interno delle cellule cardiache)
  • l’equilibrio dei fluidi (il potassio è un minerale essenziale nel bilanciamento dei fluidi corporei, quindi utile anche in medicina estetica a ridurre la ritenzione idrica)
  • la pressione arteriosa (entrambi i minerali contribuiscono a regolare la pressione).

Assumerli insieme è molto vantaggioso, per garantire il corretto svolgimento di tutte queste funzionalità, in particolare per gli atleti, per persone che sudano intensamente - e magari vivono in climi caldi - o per chi soffre di crampi e debolezza muscolare.

Quali sono le cause più comuni della carenza di potassio o magnesio?

Come è concatenata la loro azione, così può esserlo anche la loro carenza: una mancanza di magnesio produce un deficit secondario di potassio, mentre non è vero il contrario. 

Un deficit di potassio, infatti, può verificarsi a causa dell’incapacità delle cellule di mantenere la concentrazione intracellulare adeguatamente elevata, come risultato di un aumento della permeabilità di membrana o per una inibizione della pompa sodio/potassio. 

È importante sottolineare che il potassio perso viene eliminato con le urine e il suo reintegro può avvenire solo correggendo il deficit di magnesio.

La carenza di magnesio è estremamente comune e dipende da fattori che ne riducono l’assorbimento e, allo stesso tempo, ne aumentano la secrezione, come, ad esempio:

  • uso di diuretici
  • diabete
  • antibiotici
  • contraccettivi orali
  • alcool
  • ipotiroidismo
  • patologie renali
  • insufficienza cardiaca
  • malassorbimento
  • sudorazione eccessiva
  • tossicità da farmaci.
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Quali sono i sintomi da carenza di magnesio?

Fare attenzione a possibili segnali che indicano una presenza insufficiente di magnesio nell’organismo, alla luce di quanto appena visto, risulta davvero molto importante.

Tra le condizioni più comuni che evidenziano deficit di magnesio, troviamo: 

  • affaticamento e debolezza
  • tremori
  • confusione mentale
  • irritabilità e insonnia
  • minor resistenza allo stress
  • disturbi cardiaci
  • crampi.

Il suggerimento, in caso di presenza di uno o più di questi sintomi, è sempre di rivolgersi al proprio medico per una terapia adeguata al caso specifico.

5 falsi miti sul magnesio

  1. “Uno vale l’altro”. Il magnesio esiste in forme diverse (che approfondiremo tra poco) e la forma giusta dipende dalla funzione corporea che vuoi migliorare. 
  2. “Più alto è il dosaggio e meglio è”. Ricorda che il corpo assume ciò di cui ha bisogno, ciò che è in eccesso viene eliminato con le feci. 
  3. “Il magnesio serve solo per i crampi”. In realtà, come abbiamo appena visto, è coinvolto in numerosi processi vitali.
  4. “Tutti gli integratori si assorbono nello stesso modo”. Ci sono tipi di magnesio che vengono assorbiti con una percentuale inferiore al 4%.
  5. “Si assorbe dal cibo”. In teoria si, in pratica, tuttavia, oggi è molto difficile perché i terreni di coltura hanno subito la perdita di minerali ed elettroliti.
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Quali tipi di magnesio si possono assumere?

Esistono diversi tipi di magnesio; facciamo una piccola carrellata delle tipologie di magnesio disponibili partendo dal magnesio glicerofosfato che ha una formula a lento rilascio e agisce a livello intestinale in modo dolce.

Il magnesio citrato, invece, ha un effetto lassativo e poco effetto se si riscontrano problemi di memoria. Al contrario, il magnesio treonato favorisce l’attenzione, la lucidità mentale e la concentrazione.

Per l’ansia e l’insonnia risulta ideale il magnesio bisglicinato; mentre per sostenere cuore pressione e tono dell’umore il più indicato è il magnesio taurato.

Quali sono le fonti naturali di magnesio?

Oltre l’integrazione, però, dobbiamo sempre ricordare che abbiamo un potentissimo alleato che ci aiuta a mantenere ottimali i livelli di magnesio: l’alimentazione.

Sono diversi, infatti, i cibi che sostengono in modo naturale la presenza di magnesio:

  • verdure a foglia verde (spinaci, rucola, lattuga)
  • legumi (fagioli, ceci, lenticchie, soia)
  • frutta secca e semi (mandorle, noci, semi di zucca, semi di chia)
  • cereali integrali (riso integrale, avena, pane integrale)

Non vanno dimenticati nemmeno frutta come banane e avocado e il cioccolato fondente come altre fonti di magnesio da includere nella dieta.

Trattamenti e consigli per integrare potassio e magnesio

Potassio e magnesio possono essere utilizzati a domicilio per via orale. Questa integrazione, oltre a sostenere le funzioni corporee può essere un valido aiuto anche per la medicina estetica.

Trattamenti come la mesoterapia drenante, ad esempio, possono essere accompagnati e ottimizzati proprio da un’integrazione di magnesio e potassio. Grazie alla loro capacità di entrare nella cellula in modo attivo e spiazzando il sodio, questi elettroliti, riducono in modo dolce la ritenzione idrica e coadiuvano i trattamenti effettuati in ambulatorio. 

Il consiglio fondamentale, in ogni caso, è di chiedere il parere al proprio medico prima di assumere integratori, poiché vanno sempre corrette le vere carenze, è necessario evitare gli eccessi e, soprattutto, calibrare l’integrazione in caso di patologie specifiche, quando presenti.

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